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Acquamarcia e CAI425: combinata di trail in Appennino modenese

Un percorso all' insegna dell' All Mountain più puro: quello che unisce panorami, bellezze del territorio, salite impegnative e splendide discese. 
Questa traccia ha il pregio di unire due trail enduro tra i più brillanti nella costellazione dall' Alto Appennino Modenese: l'Acquamarcia (il perché di questo nome lo scoprirete in loco) ed il mitico CAI425.




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E' un percorso indicato per veterani avvezzi a macinare km anche con bici a spinta seppur per tratti non lunghi (non serve portage e anche le ebike potrebbero affrontarlo senza esser troppo vessati dal maggior orpello). 
Partenza da Fanano loc. 2 Ponti. Si sale alla volta di Ospitale che si raggiunge dopo i 5,5 km di asfalto  risalendo l'omonima valle. La borgata appare alquanto desolata a discapito della pittoresca chiesa medievale di San Giacomo a cui era annesso un antico ostello che dava ricovero ai pellegrini sulla via per Roma. Dopo secoli di decadenza, si è cercato in anni recenti di ridare vitalità alla contrada con l'innesto di strutture alberghiere e ricettive collegate alla stagione turistiche. Basta passare di lì per capire come questo tentativo sia naufragato.







Attraversiamo il minuscolo centro per risalire un arcaico stradello in pietra che diventa subito un largo sterrato. Passano 3,5km e ci ritroviamo sull'asfalto che in breve conduce a Capanno Tassone, luogo storico della resistenza appenninica, teatro di violenti scontri le cui vittime sono riportate sulla facciata dell'edificio.
Da qui si dipana la forestale che serpeggia tra boschi e costoni gravidi di mirtilli: spettacolare vista che va dalle cima appenniniche di Emilia e Toscana fino alla caliginosa pianura.




Dopo una pausa ristoratrice sulla vistosa Croce Arcana (km 14), dal 1933 anello di congiunzione delle due regioni, e si percorre il sentiero confinale in direzione nord ovest. Sebbene il sentiero sia sempre ben visibile e praticabile alcuni tratti richiedono qualche colpo di reni in più in salita. 


Appennino modenese in MTB

Cippo di confine tra Granducato di Toscana e Ducato di Modena
 Dopo circa 1,5km percorsi ad una lentezza esasperante ma con il conforto dei verdi prati d'alta quota e la vista della cuspide del Cimone all'orizzonte, si devia finalmente a destra in prossimità di un piccolo stagno all'origine del toponimo.



La discesa è inebriante fin dall' inizio (km 16), ma soprattutto si dipana in una varietà di stili davvero sorprendente. Si parte con un roccioso trialistico per terminare con un flow vertical da brivido (km 18).








All'incrocio con la pista forestale si gira a sinistra tenendo la carreggiata fino all' incrocio con il sentiero che in salita riporta al Passo del Colombino: di solito questo tratto si fa in discesa ma è poco meno di 1km di sofferenza necessaria per poi essere abbondantemente ripagati dal CAI4245. 








Dal passo la salita non è del tutto finita: un primo frangente con qualche saliscendi, che in realtà è il CAI427. Intorno al km 21 inizia una discesa lunga e strepitosa, una delle più godibili per intensità di guida e per la capacità controllo richiesta nel domare la bici tra sponde naturali, rock garden e furibondi cambi di traiettoria.
Divertente anche il piccolo pistino finale poco sopra al campeggio.  

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