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A tutto enduro sul Promontorio di Piombino (LI)

Sorprendente la Piombino scoperta in questo itinerario intricato di sentieri immersi nella coltre verde della macchia mediterranea a strapiombo sul mare.  



L'enorme complesso siderurgico che si distende sulla piana di Piombino adombra la presenza di questa perla naturalistica che si sviluppa pochi passi più in là. Eppure è proprio così: oltre la cortina degli impianti siderurgici appare questo promontorio idilliaco per ruote artigliate. 



Chi si aspetta di trovare una versione depotenziata di Punta Ala o Massa Marittima dovrà ricredersi sin dalle prime battute discesistiche: quanto a tecnica nulla da invidiare ai più blasonati comprensori del maremmano.






Prima di passare alla descrizione dell' itinerario lanciamo un invito a non disdegnare una visita alla città. Anche qui una piacevole sorpresa. Molto più di un punto di transito per gli avventori dell'Elba, ma una gradevole città, cinta da poderose mura tardo medioevali (progettate dal grande Leonardo): eredità di un piccolo ma autorevole principato durato per tutta l'epoca rinascimentale.
A Nord del promontorio si trova un altro imponente lascito storico: è quello degli etruschi, che nel Golfo di Baratti (Populonia)  fondarono una sorta di precursore della città moderna con tanto di attività di lavorazione dei metalli.







Partenza da località Falcone: terrazza sull'Elba da cui partono tutti i percorsi naturalistici, che attraversano il promontorio da Sud a Nord. 

La prima rampa in salita è un assaggio di quanto siano aspre le pendenze su questa collina dai rilievi bassi ma arcigni. In questo primo tratto ci mettiamo alle spalle i turpi palazzoni della periferia la cui vista in sottofondo contrasta fortemente con la natura selvaggia nella quale siamo da subito immersi.




Dopo i primi 4 km, quasi tutti sulla larga forestale che solca il crinale, si arriva a Sasso Massoncello. Al bivio, in corrispondenza di un vistoso segnaposto in pietra (km3,8), si devia a sinistra verso Fonte Alloro percorrendo in senso orario il primo anello della traccia, l'unico rivolto verso l'entroterra. E' lo Steghedè: tracciato molto divertente con passaggi generalmente flow in un canalone di rampe naturali ed un bel rock garden.



Risalita su sentiero Disumano per tornare sulla mulattiera del crinale tra incantevoli scenari bucolici. Ah dimenticavamo: qui l'asfalto non esiste, però alcune risalite avvengono in single track e sono molto dure.




Dalla mulattiera all'imbocco del Fornacione ci separano poche decine di metri (km 6,7). Lo seguiamo fino al bivio poi ci immettiamo sulla Sugherella: il sentiero è a tratti molto angusto con passaggi estremamente divertenti sia sul tecnico che sul flow. Emozionante il finale con vista sul mare.





Segue un passaggio molto panoramico tra una fittissima macchia mediterranea che sembra inghiottire il sentiero. Si prosegue costeggiando la riva fino a dove sfocia il fosso di San Quirico. Da qui (km9,3) parte un incantevole sentiero in risalita che scorre parallelo al corso d'acqua. Deviando sulla destra si opta per Buca delle Fate che inizia all'altezza del parcheggio, poco dopo. Trail inizialmente molto veloce poi una serie di passaggi rocciosi e scavati impone un andamento più trialistico. Affascinante, a circa metà sentiero, la presenza di alcune tombe etrusche e di una antica cava dello stesso periodo.





Dopo aver ammirato la scogliera si gira per tornare alla precedente salita. Stavolta al km 13 si vira a destra su un erto single track che uggiosamente riporta sul crinale. E' il sentiero di San Quirico: lo stesso santo a cui era dedicato un monastero tardo medioevale di cui possiamo ammirare i resti seguendo la deviazione indicata in traccia (km 14).




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Da qui ancora un tratto in scalata fino a tornare al punto della prima discesa, stavolta dal segnavia in pietra scendiamo a destra su un tratto decisamente roccioso che porta all' imbocco del trail Croste. E' la nostra ultima azzannata e si rivelerà il più brutale di questa serie di sentieri: scarsamente flow e molto tortuoso nella prima parte, più scorrevole nella seconda dove sfocia sul litorale. Finale con breve ma brusca risalita sulla storica via dei Cavalleggeri che riporta alla partenza.
Infine non possiamo dimenticare che tutta questa prosperità di trail è anche il risultato di un certosino lavoro degli appassionati locali.
Ringraziamo in particolare il gruppo I Bikeroni e Tuscany Bike Ride and Chill 

Scarica la traccia

Questo itinerario fa parte della raccolta 7 itinerari All Mountain sul litorale toscano, scopri di più cliccando qui

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