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Val del Diaol (TN): la Mecca dell' Enduro gardesano

Se c'è in Italia un tracciato simbolo dell' enduro il cui fascino è rimasto immutato nel corso degli anni questo è sicuramente la "Val del Diaol" nel garda trentino. 




 




Noto anche come The Skull, per il ritrovamento di un teschio bovino durante i lavori di sistemazione del tracciato, è uno dei più arcaici e blasonati percorsi della storia della DH. Epicentro europeo per appassionati di ruote grasse, compresi rider di gran fama, è anche una bellissima avventura escursionistica da godersi partendo dalle sponde del lago, come in questo itinerario.



Oltre ai 4,5 km di discesa al cardiopalma si aggiunge una piccola perla sentieristica finale presso la formazione rocciosa delle Marmitte dei Giganti.
Ma andiamo con ordine e da Torbole saliamo alla volta di Nago dove incontriamo i resti del Forte Austroungarico oggi divenuto Bikers Bar Il Fortino, e l' ancora più appariscente profilo delle rovine medioevali di Castel Penede (in foto sotto- divenuto roccaforte dei Veneziani nel XV secolo quando la Serenissima dominava anche sulle acque benacensi).





Si attraversa un breve tratto coltivato ad ulivi per inerpicarsi sulla strada che volge all' Altissimo (Km 2-3).
Il nastro d'asfalto che conduce all'ingresso del Trail ricopre il fondo della mulattiera militare, pertanto si può fare affidamento ad una pendenza non superiore al 12 % come da predisposizioni del genio militare.  




La Falesia, monumento naturale celebre tra gli arrampicatori

Al km 7 incrociamo Malga Zures (visitabile subito a Sx) luogo intriso di storia per i cruenti sconti che si tennero nel dicembre del '15 durante una fallita incursione italiana partita dall' Altissimo. 




Poco dopo si passa a fianco di un macigno roccioso con punto panoramico sul acque del grande lago. 




La salita è ormai questione di pochi tornanti: quelli che lambiscono la Casa degli Alpini a cui segue subito dopo il cartello d'ingresso alla Val del Diaol (Km 11).
Il tenore della discesa è subito chiaro e selettivo sin dalle prime battute: rock garden a profusione, traiettorie spigolose, gole di roccia anche con pendenze accentuate... e non manca qualche salto artificiale per la gioia dei più scatenati. 









Poco prima di metà, per i più curiosi, si può dare un'occhiata ai resti dell'allora ospedale militare italiano dei tempi della Grande Guerra.




Dopo una serie infinita di Rock Garden e placche rocciose il finale non è dei più romantici: il quartiere industriale di Mala (14,5) ma l'adrenalina è talmente tanta che il tutto passa inosservato. E poi ci sono ancora le Marmitte dei Giganti: riattraversata Nago si attraversa la Provinciale per Torbole subito dopo la rotonda. La discesa è breve ma intensissima e con lo scenario impressionante di un anfiteatro naturale di roccia. Ultimi metri in mezzi agli uliveti e finale con birra tra le onde del lago.







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