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Alla scoperta dei tesori di Sasso Marconi (BO) in MTB

Un paradiso per MTB a 20 km da Bologna. Sono le colline dove venne sperimentato per la prima volta il telegrafo senza fili e il cognome del suo inventore è diventato parte integrante del toponimo. L'avete capito: siamo a Sasso Marconi.





C'è molto altro oltre la curiosità per i luoghi del grande scienziato e lo scopriremo procedendo lungo questa traccia che scorre per quasi 30 km tra fitti boschi e graziosi panorami collinari (in alcuni tratti si passa anche sulla celeberrima Via degli Dei Bologna-Firenze). 
Il parcheggio della stazione ferroviaria è un ottimo punto di partenza per ridurre praticamente a zero la percentuale di asfalto.

Superato il sottovia autostradale ci attende una irta salita su sentiero singolo che in pochi minuti si ricongiunge ad una strada sterrata più ampia: la si interseca ma si prosegue ancora su sentiero (a Sx). 
Giunti al Km 2 ecco spuntare la principale attrattiva storico architettonica: l'arco dell'acquedotto romano. A dispetto dei due millenni di storia passati su quelle pietre l'opera, smaccature a parte, si presenta ancora in tutta la sua sovrastante imponenza. Stupisce imparare che l'opera idraulica è completamente sotterranea e questo era l'unico punto in cui usciva allo scoperto nel lungo tratto che la collegava fino alle Due Torri. La storia dell'acquedotto è comunque ancora attuale: dopo un periodo di dismissione ed incuria seguito al crollo dell' Impero Romano, a seguito dell' unità d' Italia è stato ripristinato ed è ancora oggi fonte di approvvigionamento per il capoluogo felsineo.






Si prosegue in salita per altri 3 km di grande fascino panoramico e naturalistico, poi inizia un bel tratto di discesa con qualche passaggio discretamente tecnico.





Al km 7, in piena risalita si incrocia la strada che segna l'ingresso nella Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico. Si tratta di un'area caratterizzata da particolari formazioni rocciose in arenaria e da una altrettanto atipica macchia mediterranea: la loro origine risale appunto al periodo Pliocenico (circa 5 milioni di anni fa) quando la sedimentazione del materiale marino da un lato e la spinta dell'orogenesi dall'altro hanno creato questi particolari effetti ondulati.




Siamo quasi a metà giro e dopo una bella salita su questi contrafforti si passa ad una veloce discesa su sterrato a volte molto scassato.
La traccia ci porta verso un punto squisitamente panoramico, dal quale si può dominare tutta la valle del torrente Setta solcato dall' Autostrada. Sempre qui si possono ammirare i contrafforti in tutta la loro imponenza.




Segue una discesa molto divertente in single track che riporta ad una strada sterrata ora da ripercorrere in salita, tornando in pratica all'anello iniziale.




Oltrepassato il crinale di una verde collina ci si butta a capofitto nel Toboga: la perla discesistica di questo percorso e che tutti i biker bolognesi hanno fatto almeno un centinaio di volte.




Un consiglio per il terzo tempo di tigelle e crescentine: il locale "La Baracchina" proseguendo in via Ponte Albano direzione centro.



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