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Pasubio: itinerario All Mountain attraverso la storia

Quando la cima da raggiungere si chiama Pasubio la definizione itinerario MTB comincia ad andare stretta. In questo percorso la bici diventa un mezzo per attraversare luoghi dove la storia ha lasciato i suoi indelebili segni. 



Basta un attimo di silenzio, una sosta per riprendere respiro ed ecco che da un particolare si sprigiona nell'immaginazione tutta l'intensità del sanguinoso trascorso sotto il rombo delle armi.


Nei pressi del Dente Italiano

Questo giro richiede una certa preparazione sia in salita che in discesa: è compresa anche una digressione sulla Cima Palon che richiede portage (evitabile per chi si trova in Ebike).
Partenza da Anghebeni in Valmorbia. Questo primo tratto destinato a raggiungere Pian delle Fugazze è caratterizzato da 12 km di monotono asfalto ravvivato dallo spunto panoramico del lago Speccheri




Si raggiunge Fugazze senza risentire particolarmente della fatica e ci si avvia sul bianco fondo della Strada degli Eroi. I 10 km che portano al Rifugio Papa sono frammezzati dal passaggio della Galleria d'Havet che segna anche un netto spartiacque geografico e territoriale segnando il varco dal territorio veneto a quello trentino.



Nella prima tranche si possono ammirare i vasti panorami circondati dalle creste dolomitiche, la seconda parte (oltrepassata la galleria) si presenta come valle scabra ed inospitale con profili impervi ed acuti degni di una bolgia dantesca.







Oltrepassata la galleria che perfora la montagna inizia lo spettacolo più autentico: la strada stessa è una vera opera d'arte che lascia sbigottiti per l'ardimento con cui scorre tra strette pareti e canaloni.
Dopo la sosta al Rifugio Papa si prende il bivio a sinistra verso il Palon (a destra poco avanti vi è l'uscita della Strada delle 52 gallerie).







Subito dopo la prima curva ci si imbatte nel monumentale arco romano, di chiara concezione architettonica fascista. Sul ciglio della strada il cartello in ferro battuto con la scritta "Di qui non si passa". Ma noi passiamo... 


Arco Romano con littorio 





Il grosso del dislivello è alle spalle ma se vogliamo affrontare la scalata del Palon servono buone reni per il portage. Il panorama ripaga ampiamente dello sforzo, ma soprattutto si possono ammirare da vicino il Dente Austriaco e il Dente Italiano: due piccole gobbe rocciose divenute un tritacarne per migliaia di giovani vite; la maggior parte dei combattimenti corpo a corpo è avvenuta lì.






Concluso l'anello del Palon si ritorna sulla pista in terra battuta e ci si imbatte nel suggestivo punto delle 7 Croci: verrebbe spontaneo collegare questo cimitero in miniatura al contesto bellico e invece no, si tratta delle vittime di una locale disputa per il controllo del territorio.





Si continua voltando a sinistra al bivio successivo in direzione del Roite: questa montagna ci regalerà un incredibile e lunghissimo single trail che scorre in falsopiano a ridosso della cresta cingendo prima il versante interno e poi quello esterno alla valle (tratto esposto ma niente di estremo). 






Si scende rapidamente verso il rifugio Lancia su una discesa che richiede qualche attenzione. Recuperate le energie si sale di 120 mt fino a scollinare a destra ad un bivio. E' il divertentissimo inizio della discesa dei Foxi che parte dall'omonima bocchetta (spettacolare contesto di gole rocciose). Livello tecnico non impossibile ma serve un buon controllo nei tornanti stretti. 


Discesa del Pasubio in MTB


Da metà discesa la strada si allarga e diventa meno curvilinea permettendo di riprendere fiato. Al momento dobbiamo segnalare la presenza di numerosi alberi caduti: tutti aggirabili in qualche modo. Finale diretto sull'asfalto di Anghebeni.





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