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Il nostro esame ai tracciati di Castiglione della Pescaia (GR)

L' angolo di Toscana tra le Colline Metallifere ed il litorale è assai noto tra gli appassionati di ruote artigliate e vi abbiamo dedicato un precedente articolo.
Stavolta abbiamo deciso di sperimentare i tracciati della TES (Toscano Enduro Series) di Castiglione della Pescaia.
Dobbiamo essere sinceri: da questa location non ne usciamo a pieni voti, ovvero il divertimento c'è stato ma non siamo ai livelli superbi a cui questa terra ci stava abituando.



 

Cosa ci è piaciuto e cosa no

L'organizzazione è ottima, impossibile perdersi su un tracciato ben segnato e battuto di frequente. Ad ogni ingresso vi è un gate con il nome del tracciato e lungo il percorso la presenza di segnaletica permette di procedere senza bisogno di controllare sul navigatore.
L'ambientazione è piacevole per il poco traffico e per la vista mare, ma nulla di più: territorio brullo, polverosissimo nella calda stagione, assolutamente inaffrontabile sotto il sole con più di 20°.




I tracciati 


Veniamo ai trail, abbiamo affrontato il trittico della gara: Natalino, Sassi Bianchi e Termine 24.


Tratto iniziale della Sassi Bianchi (foto Massimiliano Castelli)


Il primo è un divertente flow con passaggi stretti tra gli alberi con qualche sponda artificiale. Piacevole ma molto breve.
Il secondo presenta un primo tratto naturale su pietraia decisamente entusiasmante ma poi si perde in una continua serie di rilanci con risalite estenuanti che spezzano il ritmo e aggravano la fatica senza peraltro dare grandi soddisfazioni tecniche durante la discesa.


Passaggi divertenti ce ne sono stati: peccato fossero brevi e sporadici

L'ultimo trail è anche esso all'insegna del flow, le linee più interessanti sono nella prima tranche, poi una monotona serie di curve piuttosto ripetitive, decisamente poco fantasiose e con un fondo disastrato. Ravvivano il finale una serie di salti grandi e piccoli.






Resta il rammarico di non poter esprimere piena soddisfazione per un trail center frutto del lavoro di appassionati ma, perdonateci, sono i nostri gusti e non siamo amanti dei tracciati troppo artificiosi.
In ogni caso resta un'ottima opzione come allenamento invernale.





   

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