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Pinzolo(TN): discesa sotto lo sguardo del Brenta

La Val Rendena, sormontata dalle creste del Brenta, è l'anfiteatro naturale di questo strabiliante itinerario dolomitico per MTB.





La partenza è qualche km a nord di Pinzolo imboccando una piccola strada che segue il fiume Sarca per poi inerpicarsi in direzione di Madonna di Campiglio
La quota di partenza è relativamente alta (876 m) ed il dislivello è di quelli considerevoli (intorno ai 1500 m).
La salita si divide sostanzialmente in due: una prima sezione che potremmo definire "di valle" in quanto scorre parallela al corso d'acqua attraversando un incantevole bosco. Noterete lungo il percorso che sui caratteristici segnavia CAI sono riportate le lettere SV, è l'antico sentiero di San Vili (risalente al V sec. dC) che collega Trento con Madonna di Campiglio e porta il nome del patrono della città del tridente che lo percorse per primo.


Segnavia Sentiero San Vili, dietro una calchera per la cottura della calce con metodo antico


La seconda invece è "di monte" e va da Madonna di Campiglio serpeggiando alla volta della cima squadrata del Grostè. Sono 10km per la prima e 7,5 per la seconda; le pendenze più ostiche sono ovviamente concentrate in nell'ultima tranche.
Il fondo, se si esclude la prima manciata di km in asfalto, è praticamente un omogeneo strato di ghiaia piuttosto largo e dal buon grip. 


Da notare il bel passaggio in quello che è conosciuto come sentiero Fortini, poco dopo aver lasciato alle spalle Madonna di C.: è un passaggio in una forra dove sono ancora visibili all'interno della parete in roccia i basamenti di opere militari (rimosse) appartenenti al periodo della Grande Guerra.




L'arrivo al Rifugio Graffer segna il punto di svolta dell'itinerario: si può dare il via ai rituali di vestizione e lanciarsi nella folgorante discesa. Un cartello con il divieto per bici ci accoglie invitandoci ad andare con bici a spinta in un tratto che è in realtà un breve e divertente tratto roccioso. 





Consigli per gli acquisti: bici a spinta!


Anche nelle giornate di piena stagione sono ben pochi gli avventori che si inoltrano lungo questo sentiero e la discesa scorre senza problemi di traffico. 
Il livello tecnico non presenta eccessi ma solo i più abili riusciranno a completarla in sella.










Anche nella discesa si distinguono due nette fasi: la prima di alta montagna, spoglia di vegetazione e con panorami maestosi sulle dirompenti fiancate dolomitiche. La seconda inizia all'altezza delle cascate: il fondo permette bei tratti di flow con divertentissime parti guidate. Il tutto intervallato da bei passaggi su roccia e radici ed un fantastico passaggio sul crinale.
Ritornati alla civiltà non resta che godersi qualche taglio laterale nel bosco relativo alla strada fatta all'andata.




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