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Nevegal (BL): una traccia per scoprire un paradiso dell' MTB

Incorniciata da uno scenario dolomitico di stupefacente bellezza, l'Alpe di Nevegal è una realtà sempre più consolidata nel mondo delle ruote grasse. 

Queste splendide montagne che sovrastano Belluno e la Valle del Piave offrono ai biker un vero e proprio paradiso: un bike park con una varietà di piste (utilizzate anche come PS), una vasta rete di sentieri naturali, impianti di risalita e, non ultimo, una calorosa accoglienza da parte dei gestori.



https://drive.google.com/open?id=1OGWxK-32eJ8nA2TBYYETw-28cfw3HlnW




Le quote non particolarmente elevate consentono la fruibilità anche nei periodi di medio bassa stagione, e di godersi come da un balcone panoramico le cime delle Pale di San Martino, la Marmolada, il Pelmo, la Civetta ed una infinità di altri celebri pennacchi dolomitici.


L'itinerario qui proposto è uno dei più indicati per i biker orientati sull' All Mountain e raggiunge la più celebre delle vette locali: Col Visentin ed il suo storico rifugio.




Il dislivello non è particolarmente elevato ma le pendenze della salita sono di quelle che stroncano le gambe: una media del 15% con picchi veramente impegnativi.
Anche la distanza non è proibitiva, eventualmente si possono  utilizzare gli impianti ed aggiungere emozionanti discese nel Bike Park.







Si può partire direttamente dalla zona degli impianti seguendo la ripida strada asfaltata che si  aggroviglia al costone occidentale della montagna fino alla cresta del crinale da cui si domina tutto il nord est italiano: dalla Pianura Padana alle prime alpi austriache, dalla Lombardia al Carso con il mezzo le alpi bellunesi e trentine.





Dopo un ultimo km di salita spezzagambe si arriva con sollievo al Rifugio 5 Artiglieria Alpina. Non si tratta di una semplice struttura ricettiva ma anche di un pezzo di storia: fondato nei primi del '900 fu reso inservibile dagli austriaci dopo la rotta di Caporetto. Nel 1937 venne preso in mano da un ufficiale reduce dalla campagna coloniale di Abissinia che oltre a recuperarlo lo trasformò in una sorta di edificio votivo per i caduti in guerra della V Artiglieria. 

Dal rifugio inizia anche la discesa: non particolarmente tecnica ma divertente ed estremamente panoramica. 








Se vi resta del tempo e volete ancora adrenalina: il consiglio è di provare la PS1 ripercorrendo in parte la salita in direzione del rifugio, oppure la pista da DH estremamente sassosa e tecnica che inizia subito dopo la seconda funivia.








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