Pampeago (TN) All Mountain tra Lagorai e Latemar
Lo sappiamo: il nome di Pampeago richiama alle imprese del ciclismo su strada (come la memorabile scalata di Pantani nel 1985). Noi però, in pieno spirito All Mountain, abbiamo voluto conoscere il lato off road di questa montagna incastonata in una strabiliante cornice a metà tra le catene del Lagorai e del Latemar e solcata dal rio Stava.
Il punto di partenza è il laborioso centro artigianale di Tesero (non lontano da Cavalese) nella zona orientale della Val di Fiemme (quasi al confine con l' attigua Val di Fassa). Di questa valle mi ero già interessato in precedenza per andare alla scoperta di trincee della Grande Guerra, oltre che per il tracciato della Vecchia Ferrovia ora convertito in ciclabile. Ma ad affascinarmi erano anche le storie legate al pregiato legname (abete rosso) da cui sono stati ricavati violini dalla risonanza unica al mondo, come quello di Stradivari.
La salita si svolge interamente su asfalto, a parte qualche macchina nel primo tratto, il traffico diventa praticamente inesistente dopo la prima deviazione.
Dopo una manciata di km mi imbatto nella frazione di Stava, che con mia sorpresa scopro essere stata, nel 1985, teatro di una tragedia dimenticata nonostante le quasi 300 vittime; a causarla fu una slavina generata dal cedimento di un bacino di decantazione minerario. Il piccolo centro fu completamente distrutto ed in effetti colpisce il fatto che tutti gli edifici abbiano un aspetto moderno. Sul luogo è presente un piccolo memoriale intitolato: STAVA 1985.
Al km 6 si devia sulla destra seguendo sempre la strada provinciale che continua per altri 4 km fino a giungere al centro turistico sportivo di Pampeago, dove sono situate anche le cabinovie. Da qui si può ammirare la bella catena dolomitica sormontata da Cima Feudo (2670) e Cima Valsorda (2752).
Siamo a quota 1750 e da qui si inizia gradualmente a scendere lungo un unico favoloso single track.
E' un tipico sentiero All Mountain molto stretto, talvolta così angusto da doversi appoggiare ai tronchi degli alberi per passare. Le pendenze sono generalmente contenute e sono numerosi anche i tratti in piano e di brevi strappi in salita.
Alcuni tratti sono esposti, sebbene non pericolosi potrebbero infastidire i vertiginosi.
Il contesto boschivo è decisamente affascinante con le alte chiome degli abeti che si chiudono ad involucro sul visitatore e con le gole rocciose scavate dalle scroscianti acque dello Stava e dei suoi affluenti.
Il fondo è prevalentemente flow, con tornanti gradevoli da pennellare e curve strette dove serve saper danzare con il baricentro.
La segnaletica è ben collocata e seguendo il segnavia in legno per Tesero si ritorna al paese senza neanche accendere il GPS.
Viste le quote non particolarmente elevate è possibile percorrere questo itinerario in tutti i periodi dell'anno. Indispensabile avere un buon allenamento nelle gambe: la salita è di quelle leggendarie.
Punto 1:
RispondiEliminaLa tragedia di Stava non è per niente dimenticata!
Punto 2:
Ti invito di accertarti della percorribilità in tutti i periodi dell'anno facendo visita in Val di Fiemme anche in inverno!
Tertium non datur
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