Dai pascoli del Baldo a Malcesine sul sentiero n 10
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Un itinerario incastonato nel lembo più settentrionale del Garda veronese. Una zona pullulante di contrabbandieri quando si stendeva la cortina di filo spinato con l'allora Impero Austroungarico: quasi tutti i sentieri più arditi sono opera loro o dei militari che presidiavano il confine.
C'è prima di tutto Malcesine con il suo fascino ottocentesco che si respira per le vie anguste e per le botteghe artigianali ancora laboriose. Più ci si addentra per queste stradine e più si sprofonda nella storia remota fino alla stupefacente Rocca medioevale. Un incantevole viaggio nel tempo che affascinò anche il più illustre esponente della letteratura tedesca: Goethe.
Partenza da Malcesine, presso quella funivia che sarà costantemente sullo sfondo. La salita si svolge in due tronconi principali, separati dalla stazione intermedia della funivia.
Un primo tratto in asfalto dalle pendenze dolci segue per 4 km la via Panoramica che si snoda tra borgate e ville signorili dislocate tra campi ed uliveti.
Al km 5 in località San Michele si avverte netto il cambio di passo: rampe piuttosto ripide ma è solo un presagio rispetto a quanto deve ancora arrivare.
In località Faigola si passa a fianco della stazione intermedia della funivia con la sua caratteristica forma a conchiglia; siamo a poco meno della metà come distanza e dislivello da compiere.
In località Faigola si passa a fianco della stazione intermedia della funivia con la sua caratteristica forma a conchiglia; siamo a poco meno della metà come distanza e dislivello da compiere.
L'asfalto lascia il posto ad un fondo prevalentemente cementato a cui si alternano arcaici tratti in pietra lastricata.
Al km 10 il grosso della fatica è ormai alle spalle, l'ultimo segmento concede un defaticante falsopiano. Grazioso il panorama sottostante con le brillanti acque bluastre del lago che rimandano il tiepido riverbero del sole.
Sull'altro lato si ergono maestose le creste ignee del Baldo. La strada prosegue parallelamente al crinale rimanendo su quote intorno ai 1300: qui sopravvivono gli ultimi pascoli e gli alpeggi che in estate si popolano di bovini.
La discesa si scorge al 12km e ad indicarla è il segnavia CAI n. 10 che riporta a Faigolo.
E' una discesa brusca, tortuosa, rude: insomma ha tutti i tratti distintivi dei trail di questa zona. Nella prima metà prevalgono tornanti e passaggi stretti tra rocce su un sentiero che corre a fil di parete rocciosa: c'è esposizione ma non pericolosa, se non in un brevissimo tratto dove occorre prestare qualche attenzione in più.
La seconda tranche si svolge sul sentiero 4 ed è decisamente più rocciosa: pietrame fisso ma anche smosso e talvolta sembra di fare surf.
All'altezza dell'elettrodotto si può optare per due soluzioni: a sinistra il 4 conduce a Malcesine chiudendo l'itinerario su uno sterrato veloce che si conclude tra le viuzze pietrate del paese. A destra il 4a consigliato ai più avventurosi: decisamente più lungo e tortuoso ma anche ricco di curiosità storiche. Resti di una frontiera della Grande Guerra, che per fortuna è rimasta fuori tiro seppur di poco. Una trincea completamente restaurata e cavità artificiali costruite per uso salmeria o punti di osservazione/postazioni.
Discesa con parecchi tornanti nella prima fase, e qui l'insidia è il fondo molto sdrucciolevole, poi un tratto in falsopiano con passaggi esposti su cui prestare attenzione oltre al fatto che sono presenti tratti con detriti di frane, e discesa finale su sentiero molto smosso che taglia la mulattiera fino a sbucare tra le case di Navene.
NB: nella traccia riservata a sostenitori ed abbonati è riportata la prima traccia, in quanto decisamente più convenzionale.
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