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Carrara/Campocecina: l' enduro del marmo

E' incredibile quanto sia avventuroso e variegato questo itinerario MTB che scorre lungo il confine tra Toscana e Liguria sulle ultime pendici delle Alpi Apuane che declinano verso il mare.


A rendere unico questo percorso è indubbiamente la presenza delle cave di marmo. Uno spettacolo che conferisce ambigue emozioni  dal piacevole candore naturale di questa roccia biancastra da un lato e la mostruosa devastazione compiuta dalla mano dell'uomo per impossessarsene. 



Non è un giro semplice: servono gambe allenate per un dislivello impegnativo, una predisposizione ad affrontare ambienti selvaggi, nonchè una poliedrica tecnica di guida in grado di passare dal flow al trialistico dal naturale più crudo allo stile bike park con sponde e toboga.

Partenza da Casano, un piccolo comune adagiato sul torrente Parmignola, a 10 km in direzione Ovest da Carrara. Salita subito impegnativa su asfalto in via Brigate Partigiane (l'attività della resistenza su queste colline fu molto intensa) alla volta del crinale che porta a Campocecina. Dopo quasi 3km si abbandona il nastro d'asfalto per proseguire sul fondo naturale di una mulattiera che affianca il confine con il territorio ligure. Dopo un bel crinale (seguire sempre il sentiero che sale) e qualche arcigno strappo in single track si confluisce sull'asfalto della Strada Provinciale (siamo al Km 6,8). Abbiamo scalato 600 mt di dislivello ma la percezione è quella di una scalata dolomitica, complice anche un fondo pesante.


L'asfalto della provinciale ci accompagna per poco meno di 1km, per passare rapidamente sulla strada comunale diretta a Campocecina affiancando il Monte Pianaccia. Ora non resta che seguire questa strada fino ad arrivare in prossimità del Rifugio Carrara. Prima però si attraversa il Passo della Gabellaccia al km 13. E' un luogo intriso di storia oltre ad essere l'intersezione con la prima discesa che affronteremo in seguito. L'edificio diroccato che si scorge sulla destra è l'antica dogana in funzione fino all' epoca pre unitaria: qui per passare si doveva versare quella gabella che spiega l'origine del toponimo.


La salita è costante e abbastanza impegnativa, lo sforzo è gratificato dallo spettacolo delle cave di marmo. La montagna con il bianco ventre scoperto, percorsa da un dedalo di strade utilizzate per asportare pezzi del prezioso materiale, una parvenza non più naturale ma involontariamente cubista. 




Tralasciamo i commenti che sono ovviamente di disappunto per questo che è puro sfruttamento di una risorsa non indispensabile e continuiamo l'ascesa fino a Campocecina (18,5 km) dove si può approfittare di un ristoro prima di iniziare la lunga e dispendiosa avventura.

La discesa si imbocca all'altezza della rotatoria con le sculture in marmo seguendo il segnavia CAI 185
La possiamo dividere in tre tronconi: il primo detto tunnel arriva fino all'incrocio con la Gabellaccia, la seconda parte va da qui a Castelpoggio sul sentiero detto Pedofilo, per concludere con il Sentiero del Volpiglione, conosciuto come trail Barattini, che riporta al punto di partenza.

Vediamoli in dettaglio.
La Tunnel è una discesa che alterna il trialistico al flow: la prima parte è la più selettiva, poi le rocce lasceranno il posto ad un terreno liscio e decisamente alla portata di tutti. Da ammirare le grotte naturali che, risulta documentato, ospitavano anche tribu' di primitivi.  




Si scende dal diroccato edificio dell' antica dogana superando una serie di scalini. Segue un tratto decisamente selvaggio, in un bosco attraversato da una sottile linea creata dal passaggio dell'uomo: a volte l'attraversamento risulta difficoltoso ma solo in brevi tratti. Da notare la presenza della "lingua di cervo" una pianta che cresce solitamente in ambienti estremamente umidi come orridi e forre.



Il ritorno alla civiltà è segnato dalla prime case che compongono il villaggio montano di Castelpoggio, del quale si attraversa il pittoresco centro storico per poi imboccare in salita, con l'orizzonte sul mare, il sentiero del soldato. 

Dopo un ultimo strappo in salita si devia a destra su un sentiero che scende precipitosamente: è il Barattini o Sentiero Volpiglione. Il natural è già un ricordo, il lavoro dei trail builder qui è evidente e per molti aspetti apprezzabile, anche perché si raccorda spesso con sentieri preesistenti creando un piacevole mix di stili di guida. 
Finale scoppiettante con un Toboga da scintille; si esce all'altezza di un vecchio mulino dove esondano le acque del ruscello che lo alimentavano. Ricongiungimento in leggera discesa su asfalto fino al parcheggio.  



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Commenti

  1. Fatto oggi 6/9/2020.
    Salite agevoli (tranne un piccolissimo pezzo da spingere) e per lo più in ombra. Tappa al Rifugio Carrara obbligatoria!
    Prima discesa ("Tunnel" + "Pedofilo") bella e selvaggia, seconda discesa ("Volpiglione") toboga tencino da paura!
    Giro TOP, grazie!
    Giro bellissimo

    RispondiElimina
  2. Ciao bellissiko questo giro. Sarebbe possibile avere il file gpx?
    Mille grazie

    RispondiElimina

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