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Monte Novegno (VI): dalle trincee alla dh Cerbaro

A volte le tracce MTB sono come una linea che unisce la curiosità per la storia con il sano divertimento di andare in bici, e il Monte Novegno è in questo senso uno dei migliori esempi.





Si parte da Schio, ultimo lembo di quella pianura che nel 1916 gli austriaci pensavano di aver ormai già conquistato. Il Novegno è divenuto teatro di scontri nel secondo anno della Grande Guerra. Il 1915 fu contrassegnato dagli arrembanti assalti italiani sui confini tra Veneto e Trentino, ma dopo averli solidamente respinti gli asburgici decisero di rompere l'assedio con una offensiva in grande stile che, come noto, prese il nome di Spedizione Punitiva. Nel giugno '16 la loro ondata travolgerà gran parte del confine a sud di Trento ma verranno fermati in extremis su alcuni capisaldi montuosi divenuti simbolo della resistenza italiana: uno di questi è appunto il Novegno.  
Quella che fu un'infuocata arena si è oggi trasformata in Ecomuseo ed è meta di passeggiate a piedi ed in mtb. Lo stato di conservazione dei resti è a dir poco sbalorditivo e non mancherà di suggestionarvi.






Partenza da località Calesiggi dove sfocia una vallata a Ovest di Schio. La salita si compie in gran parte su una asfaltata molto tortuosa; è chiaramente un'opera viaria ereditata dalla Grande Guerra come suggerisce quel suo salire costante e ritmato scandito da tornanti fatti al compasso. I primi 10km non sono particolarmente entusiasmanti: fino a Contrada Rossi il panorama è celato da una fitta vegetazione e tutt' intorno è un brulicare di verdi campi coltivati a foraggio.
Intorno a quota 1.100 la svolta: l'orizzonte si spalanca dominando a sud la distesa pianeggiante e a Nord le brulle e rocciose creste delle Prealpi Vicentine.




Anche il fondo non è più quello di prima: la spanna di ghiaia che sostituisce il bitume è un dazio di fatica in più da pagare.




Al 14km il Monte Novegno appare sul nostro fianco e con l'occhio puntato in avanti intravediamo la cuspide squadrata del Monte Rione, vero epicentro dello scontro avvenuto nel giugno di oltre un secolo fa e dove è collocato l'omonimo Forte.   






Al km 16 inizia l'anello storico: un perimetro costellato di postazioni, gallerie, edifici e trincee. Sembrerebbe di attraversare la scenografia di un film se non fossimo consapevoli di quanto riportato nei libri di storia.






Forte Riote costruito sfruttando la morfologia del terreno  


E' tempo di pensare alla discesa. Dai resti del Forte Rione si inizia a perdere dislivello: in modo molto blando nella zona dell'anello poi in modo più deciso scendendo da una cresta rocciosa a tratti molto ostica. Evitiamo di continuare tutto sulla linea di cresta (Km.20) perchè il secondo tratto non è percorribile. Abbiate pazienza perchè dalla mulattiera poco più avanti inizia un tratto pirotecnico con passaggi su roccia alternati a momenti di flow.



Si sbuca nuovamente a Contrà de Rossi per imboccare la DH Cerbaro. L'ingresso non è proprio intuitivo: occorre attraversare un prato ed orientarsi verso una piccola vallata sulla destra che si attraverserà seguendo questo magnifico trail. 




Concedete una raccomandazione: la strada attraversa un'area privata pertanto è doveroso comportarsi come quando si è a casa degli altri per evitare spiacevoli dissapori.
Indubbiamente un single trail molto tecnico ma alla portata di qualsiasi biker esperto. 


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