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Rivoli (VR): da San Marco sul Cai 660 "spezzabraccia"

Itinerario affascinante per il contesto storico ed incredibilmente selvaggio per essere a pochi passi da realtà fortemente antropizzate. A coronare il tutto è una discesa funambolica su un single track tra i più temibili in questo angolo del Baldo che declina vertiginosamente sull'ultimo lembo veneto delle Val d'Adige. 








Si parte dalla periferia di Rivoli, una piccola cittadina veronese che fu teatro di una delle più importanti battaglie napoleoniche. Il paese si adagia su uno sperone roccioso da cui si domina visivamente la Val d'Adige nella stretta dell'omonimo fiume.
Un punto strategico la cui vulnerabilità emerse proprio quando l'Imperatore francese vi penetrò con le sue truppe aprendo clamorosamente un varco in territorio austriaco. Dopo questo shock gli Asburgo costruirono un poderoso sistema difensivo, di cui restano ancora ben visibili i resti di tre strutture fortificate, la più vicina e meglio conservata è il Forte Wohlgemuth (oggi museo) raggiungibile in 5 min. di salita.






Il nostro primo obiettivo sul percorso è invece Forte San Marco: poderoso apprestamento militare italiano situato sul crinale dell' omonimo monte. Raggiungerlo non è impresa facile: la mulattiera è larga e la pendenza ben distribuita secondo regola militare (sempre sotto il 12%); ma il fondo sassoso è di quelli che costringono ad arcuarsi sui pedali. In tutto sono 4 Km scarsi per arrivare al portone d'ingresso che si può varcare tramite ponte in legno ed accedere alla struttura interna straordinariamente ben conservata.















Situato nelle retrovie questo Forte non ebbe alcun ruolo nel corso del conflitto e la sua unica funzione fu quella di ospitare le truppe in attesa di essere inviate al fronte. 
Si prosegue sul crinale in breve discesa su sterrato con panorami stupefacenti caratterizzati da speroni rocciosi a strapiombo. Ci si immette sulla strada per affrontare l'uggiosa salita che da Pazzon porta a Ferrara di Monte Baldo passando per Spiazzi: ad allietare la salita l'azzurro sfondo del basso Garda ed i maestosi profili della Catena del Baldo. Dopo circa 18km si intravede la lunga scalinata in pietra che conduce alla pittoresca chiesa di Ferrara di Monte Baldo. Irrinunciabile una sosta tattica per ricaricare le forze prima di affrontare l'ultimo slancio in ascesa e calarsi nel vortice discesistico.




Al km 23 in corrispondenza del Passo del Casello si svolta a destra su strada sterrata, e si imbocca un cancelletto che entra in una trattoria-rifugio (attenzione a non salire per la mulattiera a sinistra).



Il primo tratto segue una linea molto stretta ed esposta (non pericolosa) in certi punti: la Val d'Adige appare in tutta la sua scintillante meraviglia.
In questo primo tratto non si entra ancora nel vivo dal punto di vista tecnico. Si arriva fino a Pian di Festa, dove sono presenti alcuni tunnel della Grande Guerra ed un monumento ai caduti (siamo vicini al confine con l'allora impero Austro-ungarico, e la zona fu interessata da piccoli e sporadici scontri).








Al Km 27 inizia il trail vero e proprio: un sentiero scavato in parte dai militari, in parte dai contrabbandieri, in parte dall'acqua e rifinito da noi bikers. 
La morfologia del terreno vede un netto predominio dell'elemento sassoso in vari formati: dalla graniglia piccola o medio grande, alle rocce compatte (anche dopo abbondanti piogge è impossibile tornare a casa infangati).  






Tornanti stretti, passaggi ripidi su roccia, curve veloci con sponde naturali sono come un sogno che si avvera sotto gli occhi degli enduristi più sfegatati.
Il consiglio è quello di cercare un'andatura il più possibile fluida, frenare il meno possibile e con staccate brevi e decise, per non sforzare troppo le braccia.
Finale rilassante sulla ciclabile che riporta in 11 km al punto di partenza. 

Commenti

  1. Discesa bellissima,fatta ad ottobre dello scorso anno.superrrrrr!!! Grazie Raffaele

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  2. Ragazzi, mi dite se ci sono punti esposti? Ho abbastanza tecnica, ma se troppo esposto mi irrigidisco e non scendo bene.. Purtoppo è un mio limite...

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    1. Ciao scusa il ritardo nella risposta (visto adesso). Tratti esposti pericolosi non ce ne sono, nessuno tra chi soffre di vertigini ha avuto problemi.

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  3. Fatto sabato scorso, il forte di Rivoli mi hanno detto i locals che è chiuso perché venduto ad una cosietà privata.
    Nella parte in altro tra i due sterrati qualche albero caduto sul sentiero, ma per il resto tutto pulito.

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  4. Speriamo che il forte venga risistemato e riaperto al pubblico, grazie dell'info!

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