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Condividere tracce: un valore sociale e territoriale

Creare tracce e condividerle: una prassi sempre più diffusa che conta un sempre più massiccio esercito di utenti. Ma non sempre quantità significa qualità, facciamo qualche breve considerazione sulla differenza tra un "pubblicare la traccia" ed una vera e propria condivisione.



Se siete proprio neofiti vi consiglio di installare il programma "Garmin Base Camp" sul vostro PC: non necessita di particolari abilità, ed il suo funzionamento è molto intuitivo. Altrimenti ci si può affidare a piattaforme on line che permettono anche di creare tracce.


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Questo non vuole essere un tutorial tecnico, ce ne sono già centinaia di ottimi in rete, ma una riflessione sul valore, spesso sottovalutato, che si può ricavare dalle condivisione tracce GPS.



Valore Sociale 

Tutto è partito dall' idea di una comunità di mappatori che ha fondato le Open Street Map; lo scopo: creare una  mappa gratuita e condivisa di tutte le strade del mondo (dall'Autostrada ai nostri single track). Per gestire tutto questo non ci sono nè autorità nè costi. E' un sistema che si regge sui contributi di informazione dei singoli utenti che ne sono sia contributori che beneficiari. Un'idea della rete non diversa da altri sistemi Open Data come Wikipedia per esempio.
Su questa base si sono sviluppati i portali per la condivisione di itinerari MTB come li conosciamo oggi. Ogni utente può apportare nuovi tracciati o inserire nuove tracce: diventando così parte attiva del progetto. Come fare quindi per dare un apporto che sia anche qualitativo? 
Nel momento in cui condividete una traccia state implicitamente comunicando che quella traccia è buona.
Nessuno però sa che biker si nasconda dietro a quel nickname con cui vi siete iscritti sul portale. La vostra "carta d'identità da biker" è allora il primo dato da curare. 

E' buona norma indicare:

con che bici affrontate i sentieri (Full, Front, Rigid)

qual'è la vostra preparazione tecnica (Enduro, XC, Cicloturismo)


Si possono pubblicare tutti gli itinerari che si vuole ma un percorso di allenamento non può essere collocato indistintamente in mezzo ad itinerari di valore escursionistico.

Altrettanto importante è codificare l'itinerario per difficoltà tecnica e fisica: è vero che queste valutazioni risentono di una certa soggettività, ma è proprio per questo che un' accurata descrizione del fondo (per esempio presenza di rocce, gradoni, salti, radici, tratti ripidi etc.) rende tutto più obiettivo, così come anche un consiglio sulla tipologia di bici da adottare (se possibile abbondate di materiale audio-video).  

Che ci crediate o no ci sono utenti che non fanno distinzione tra i due aspetti e considerano difficoltà tecnica il semplice fatto che il percorso sia lungo o con molto dislivello. Immaginate la delusione di chi scarica una traccia convinto di saltare come uno stambecco sui sentieri e poi si trova a scendere da una mulattiera scavata dai trattori. 

Ma soprattutto non pubblicate mai tracce di giri venuti male o che non consigliereste ad un amico.


Pertanto il consiglio è: compilate bene il vostro profilo utente su qualsiasi portale voi postiate, ed abbondate di particolari tecnici nella descrizione.





Valorizzazione del territorio

Non è necessario vivere in un determinato luogo per sentire la necessità di valorizzarlo: a volte abitiamo in luoghi completamente diversi rispetto a quelli dove vorremmo portare la nostra anima. Partiamo dal presupposto che valorizzare un territorio è prima di tutto un valore culturale per noi stessi
Una traccia non è solo km, dislivelli ma anche punti di interesse, curiosità, storia e cultura del territorio. Sono quegli ingredienti che fanno dire a chi vi legge: "mi hai fatto venire la voglia di andare".
Non è difficile reperire questo genere di informazioni, anche se le fonti possono essere diverse: alcune si possono reperire direttamente sul posto attraverso uffici turistici, pannelli o anche scambiando parole al bar con gente del posto. Naturalmente anche internet è ottimo da questo punto di vista: non solo per l'infinità di informazioni che si possono reperire ma anche perchè si può rimandare direttamente al link di fonte.

Archivio personale 

Un archivio con tutte le tracce schedate può sempre venire utile: sia per evitare di ripercorrere le stesse strade che per trovare nuovi spunti, o semplicemente per rivivere i ricordi come quando si consultano i vecchi album.
Sarebbe veramente un peccato far cadere nell' oblio quella che è la nostra storia personale di biker, anche perchè una volta perduta nessuno ce la potrà restituire nè potremo sperare che il nostro vissuto venga tramandato ai posteri.

Scritto da Raffaele Ganzerli, vai al profilo autore







    

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