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MTB e caccia: regole e buon senso per una convivenza possibile

Quello tra biker e cacciatori è un rapporto non propriamente spontaneo, sarebbe meglio dire simultaneo. Non spetta a noi giudicare l'etica di questa attività ma vorremmo contribuire a creare un rapporto di convivenza tra le attività che si svolgono nei confini della natura.


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Il punto è che da una parte abbiamo persone armate di soli zaini, borracce e biciclette, dall'altra polvere da sparo e pallettoni. Siamo tutti vulnerabili davanti alle scie di piombo vaganti ma per fortuna ci sono regole e buon senso per non trasformare i boschi in un Far West.

Partiamo dalle regole scritte a cui nessun devoto della dea Diana può sottrarsi. In primis la distanza da luoghi abitati siano essi case, fabbriche o qualunque edificio atto ad ospitare una qualsivoglia attività umana. La presenza di cacciatori non è consentita nel raggio di 100m da esse, mentre per strade (asfaltate e non) e ferrovie l'area interdetta è di 50m e non si può comunque sparare in direzione dei suddetti per una distanza di 150m.

Vale anche per i sentieri come i nostri single track? Purtroppo no, sui sentieri l'attività venatoria è consentita ma ci sono alcune codici di comportamento riportati anche nei manuali di caccia e che possiamo far valere come argomentazioni nel caso percepissimo un pericolo. Per prima cosa il cacciatore che si trova sui sentieri o in direzioni di essi deve tenere il fucile aperto e scarico e comunque tenere sempre l'arma puntata verso il basso nel caso la impugnasse. Nelle aree non adibite a caccia o sui veicoli l'arma deve essere tenuta in custodia.
In altre parole non può camminare liberamente come un marines lungo i sentieri come non di rado capita di vedere: in tal caso potete farlo presente al diretto interessato prima di avvisare le forze dell'ordine o le guardie ecologiche in caso di recidiva.

Le battute di caccia al cinghiale devono essere opportunamente segnalate con cartelli dal fondo giallo che indicano il giorno della battuta e l'ambito territoriale di competenza. Sia però chiaro che questo non vale assolutamente come divieto di passaggio: se possibile meglio scegliere un itinerario alternativo ma nessuno può dirvi che non potete passare di lì. La caccia al cinghiale si svolge sempre in squadre e devo essere inquadrate secondo determinate regole.
I cacciatori dovrebbero sempre girare con giubbetti arancioni ad alta visibilità mentre percorrono i sentieri, inoltre la squadra di caccia deve avere un coordinamento ed un responsabile da individuare in caso di sinistro o controversia.




C'è infine un discorso di territorialità: per i local che si dilettano a creare e mantenere sentieri è buona norma informarsi su quali sono i limiti dei territori di gestione della caccia. Nelle zone dove la presenza di sentieri è imponente non è un problema lasciare ai cacciatori alcuni percorsi nei giorni della battuta: una condivisione possibile in base a taciti accordi tra locali. Non si può però pretendere che questi accordi siano conosciuti e condivisi anche da biker che migrano per centinaia di km: anche qui questione di buon senso.

Le nozioni che vi abbiamo fornito possono avere una loro importanza nel caso vi doveste confrontare con appassionati dell'arte venatoria: per lo meno chi vi sta di fronte percepirà che non siete nè sprovveduti nè disinformati e che sarete determinati a  far riconoscere i vostri diritti fino all'ultima ratio della richiesta di intervento delle forze dell' ordine (la competenza è della Polizia Locale, dei Carabinieri Forestali, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Vigili Provinciali e Volontari di corpi giurati). Siamo però convinti che nella stragrande maggioranza dei casi tutto si risolva con un saluto e un sorriso tra persone perbene. 

Spesso i problemi sono di origine culturale, o persino generazionale: con le vecchie generazioni di cacciatori abituate a spadroneggiare sul territorio il confronto è più in salita. Sarebbe pertanto utile che a promuovere una cultura della condivisione degli spazi fossero tutte le associazioni che hanno interessi naturalistici sul territorio. Magari farebbe piacere anche sentire la voce di chi ha tanto tuonato sulla pericolosità dell'andare in MTB sui sentieri. 



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