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Monte Duro: un favoloso trail center a 2 passi da Reggio E.

Con l'irruzione delle basse temperature è propensione naturale di ogni biker cercare luoghi dove svernare mantenendo la modalità enduro.






https://drive.google.com/open?id=0B1_pCwlvAS6NNVNMZ0JLOUFGUEU



L'importante è non stare lontani dall' ebbrezza vitale che proviene dalle discese e guardare per un po' dall'alto il grigiore della pianura padana, il tutto senza dover migrare verso mete lontane e senza il terrore di arrivare a fine giro con l'incombenza del buio. 
Congeniale a queste esigenze è senza dubbio l'area di Monte Duro, sulle primissime colline che si stagliano sopra Reggio Emilia.


Il bivio tra Old e Sassaia

Vi sono due aspetti che rendono particolarmente interessante  questa località: il primo è la conformazione insolitamente rocciosa per questa fascia collinare, il secondo è l'imponente rete sentieristica (aperta a tutti) che si irradia da questa sorprendente cima alta poco più di 700mt. 



Discesa su roccia




In questa traccia vengono proposti 3 giri ad anello che permettono di spaziare anche oltre le pendici di Monte Duro. Il fulcro di questo trittico è la frazione di Bettola, dove si lascia la macchina all'altezza del Bar/Ristorante (unica struttura ricettiva aperta in zona e storico punto di ritrovo dei biker). 
Dopo aver percorso la strada provinciale, si devia dopo la frazione di Bocco su una laterale asfaltata. Messo alle spalle Monte Duro si imbocca in breve un bel tracciato naturale su roccia. Discesa breve ma molto intensa e divertente con ruote che artigliano la nuda pietra.
Superata la frazione di Biancana ci si dirige verso l'obiettivo vero e proprio. Per scalare questa vetta che appare poco più di una collina serviranno fatica e concentrazione ad ogni pedalata. D'altronde quello di Duro non è solo un nome ma anche un presagio.
La prima discesa da affrontare è la DH Old, annunciata con tanto di arco di ingresso in uso per le gare. La prima parte si contraddistingue per i tratti guidati ed acrobatici con sponde naturali. Nell'ultima parte la sfida è contro la forza di gravità: un tratto decisamente ripido nel bosco con qualche curva stretta impongono sangue freddo e capacità di controllo per non atterrare sugli alberi. 





Si sbuca a Bettola per ripercorrere la salita precedente e scendere dalla Sassaia: il primissimo tratto è comune con la discesa precedente poi ad un bivio si segue l'omonimo cartello che invita a destra. In questo trail servono buone sospensioni ed una capacità di tenuta su terreno frastagliato e scassato. Non manca anche qualche bel passaggio gravity
Nel complesso si tratta di una bella realtà da scoprire, anche sotto aspetti non strettamente legati alla mtb: a partire dalla particolare ambientazione naturale che vanta specie arboree protette e rare.





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